Vi ricordate che Google (Big G) per fare concorrenza a Xbox (Microsoft) e Sony (PlayStation) entra nel mondo del gaming? Benvenuti su giipsy blog, l’informazione creativa in un click.
Big G sviluppa il primo Netflix dei videogiochi. Piattaforma in streaming in abbonamento dove trovare tutti i giochi gratis e fruibili in qualunque dispositivo Android con il joystick console di Google.
Google decide di toglierla dal mercato perché non c’è mercato, non funziona. Ma davvero? Google fa un’analisi di costi e benefici e ha ragione. Ma…
Ma non dedica il giusto sforzo di marketing e di comunicazione, perché l’idea è molto buona e può davvero penetrare contro Microsoft e Sony.
Big G e la “Games Industries” : un pò di numeri
Big G: L’offerta Sony e Microsoft
Un po’ di numeri: PlayStation 5, un cassettone di plastica da 700€, i giochi al Day One costano 70€ ma consideriamo che i fan fanno (scusate la crasi) il pre-order spendono sui 55€. Consideriamo che si comprano in media sui 20 giochi e torniamo alle elementari e facciamo un po’ di moltiplicazioni: 20×55 = 1100€ + i 700 di console sono quasi 2000€ per lo svago. Poi non dimentichiamoci l’abbonamento al plus di Sony e di Microsoft per giocare online che sono 50€ all’anno. Ma scherzate? Davvero?
Con Google per arrivare a spendere 2000€ non sono sufficienti neanche 10 anni di abbonamento, perché assumiamo una fee mensile di 14€ al mese in 10 anni sono 1680€. Senza considerare l’effetto inflazione nel tempo. Google stadia aveva anche molti problemi tecnici e poche funzionalità.
Anche Blockbuster ha sbagliato a non comprare Netflix. Allora poteva avere ragione, non era quello il vero futuro di Netflix, ma poi il mercato ha dato ragione a Netflix. I tempi cambiano, le esigenze anche e anche i modelli di consumo.
Google lascia morire un progetto allo stesso modo di Google Plus perché venduto molto male e non concepito nel modo giusto. Ma tramonterà mai lo streaming dei videogiochi?
Giuseppe Foti