Secondo lo studio “Impact of the Coronavirus on the italian non-financial corporetes” di Cerved Rating Agency, tre sono i settori più colpiti dall’epidemia del coronavirus, in Italia: il manifatturiero tessile, i trasporti, il turismo e l’agroalimentare.
Coronavirus: Il settore turistico
Nel settore turistico, il numero delle prenotazioni cancellate è aumentato vertiginosamente. I picchi più alti di disdette si raggiungono in Veneto, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia. A Firenze alberghi con 200 camere sono occupati da massimo tre persone, secondo quanto affermato dal Sindaco Nardella.
Nelle zone più colpite, sono messe in quarantena tutte le aziende manifatturiere tessili. Il settore dei beni luxury subirà una forte contrazione, nel corso del 2020. Gli analisti stimano un calo di vendite pari al 9%. Diminuiscono i viaggi, diminuisce il turismo e diminuiscono gli acquisti di beni di lusso.
Agroalimentare
Purtroppo, anche l’agroalimentare è vittima di questo calo di consumi all’estero. In più, sul mercato interno, secondo Coldiretti, a causa del coronavirus rischiano lo stallo 500 aziende agricole fra Lombardia e Veneto. Con la diminuzione dei viaggi e del turismo a fare le spese di questa emergenza sanitaria vi è anche il settore dei trasporti. Molti voli sono stati cancellati sia dalla Cina che per la Cina.
Secondo quanto emerge dal Corriere della Sera questa situazione di emergenza comporterà una flessione del PIL dell’Italia tra l’1 e il 3%. In particolare, una flessione del 10% per Veneto e Lombardia, che formano il 31% del PIL Italiano, implica una diminuzione del PIL del 3% per l’intero paese. A causa di ciò si stima una riduzione del volume di produzione e della domanda con una influenza diretta su livello dei prezzi e dei costi di produzione. Allo stesso modo si prevede un calo della moneta circolante e un aumento generale dei debiti finanziari a breve termine, un involuzione finanziaria che farà peggiorare l’economia italiana.
Giuseppe Foti