Con questo articolo oggi parliamo di Ferrari, non d’investimenti, ma dell’azienda stessa e dei suoi prodotti, in particolare dell’ultima nata, la Ferrari Roma. In dettaglio, poseremo l’occhio sulla Ferrari Roma stile. Molti dicono che quest’ultima nata riesce a coniugare innovazione e passato, grazie ai richiami vintage, che riusciamo a scorgere in alcuni dettagli. Sarà davvero così? Con questo articolo scopriremo tanti dettagli particolari e perché questa nuova macchina pecca di originalità. Procediamo con ordine.
Ferrari Roma e lo stile: la mission
Chiamarsi Roma è di per sé il manifesto che il brand abbraccia appieno la cultura del Made in Italy, che trova il suo punto di forza negli anni della Dolce Vita. Il richiamo della Dolce vita è dato dal motore davanti e dal lungo cofano. Questa caratteristica si spezza con l’introduzione di un led trasversale sui fari, ripreso dalle Ferrari Monza SP1 e SP2. La griglia centrale con i fori decrescenti in tinta con la carrozzeria rappresentano una novità inedita per Ferrari, rispetto ai classici modelli Ferrari. Inoltre, il volume della griglia crea una depressione con il muso, come fosse un muso di uno squalo, come richiamo alle Ferrari degli anni 50. Ma questi accorgimenti non bastano per essere considerati originali.
Ferrari o Aston Martin e McLaren?
In realtà, lo stile della Ferrari Roma assomiglia molto all’Aston Martin DB11 presentata a Ginevra nel 2016. Il richiamo a questo modello si nota soprattutto nella linea, cofano lungo davanti, e il di dietro più corto. Il lunotto che sembra richiamare la Ferrari 400 America, uscita quando Fellini stava lavorando alla “Dolce Vita” è simile a quello dell’Aston Martin. I fari di dietro seguono la stessa linea del design della DB11, l’unica differenza è il mantenimento dello stile Ferrari, inserendo sul retro i classici doppi fari e mantenendo l’allineamento con i led trasversali del gruppo ottico anteriore. Ciò che l’Aston Martin ha fatto con il design dei fari sul retro, la Ferrari li ha richiamati appieno, spezzettandoli. Gli interni invece sono simili alla McLaren 650s con un mix della 720s.
Ferrari: il futuro secondo giipsy
Conoscete Porsche? Questa casa automobilistica, nata dal genio di Ferdinand, ha fatto una fortuna mantenendo lo stile delle Porsche del passato. Gli iconici fari tondi, che hanno caratterizzato tutte le auto degli anni 60, sono espressione di un design che per Porsche non è mai morto. Anche la Ferrari del passato fa parte di questa icona del design, basti pensare alla mitica 250 GT. Allora mi chiedo cosa aspetta Ferrari a ridisegnare una Ferrari che riprende i classici fari tondi, con uno stile reinterpretato in chiave moderna.
Un caso che fa riflettere è proprio il caso dell’iconica Ferrari 250. Dopo 60 anni la Ferrari ha perso i diritti sullo stile di questo modello iconico. Una casa modenese concorrente ha colto l’opportunità di reinterpretare questo modello in chiave moderna. Cara Ferrari non lasciarti sfuggire altri cavalli di battaglia in questo modo. Il futuro del design automobilistico sarà rappresentato dallo stile vintage post moderno, perché come amo ricordare la mission dell’industria automobilistica sarà abbraccia il passato e guida il futuro.
Giuseppe Foti