Covid 19: Il clima caldo combatterà il coronavirus? Questa è la domanda a cui giipsy cercherà di dare una risposta sulla base di alcune interviste di medici. Si pensava che questo virus fosse come l’influenza, in realtà tale valutazione si è rilevata inesatta. Infatti, il coronavirus ha un tasso di mortalità dell’1-2% rispetto allo 0,1% dell’influenza normale.
Un importante ricercatore medico militare, Michael Nelson, sostiene che il coronavirus potrebbe comportarsi come l’influenza. Con le alte temperature il coronavirus darebbe meno problemi. Tuttavia, esso potrebbe ritornare man mano che il clima si raffreddi.
La speranza è che una riduzione della diffusione durante i periodi più caldi darebbe ai sistemi sanitari lo spazio per far fronte al flusso iniziale di pazienti affetti da coronavirus e guadagnare tempo per sviluppare un potenziale vaccino.
“Questo è il motivo per cui è davvero importante capire che molto di ciò che stiamo facendo ora è prepararci per quella che chiamiamo la seconda ondata di questo”, ha avvertito Michael.
Ma cosa succede se il virus non si comporta come l’influenza? Potremmo avere a che fare con tassi di infezione che rimangono elevati durante tutto l’anno? Più di cento casi sono stati confermati a Singapore, dove fa caldo e afoso praticamente tutto l’anno. Anche Australia, Brasile e Argentina, tutti attualmente in piena estate, hanno riportato dozzine di casi.
Covid 19: Cosa non sappiamo ancora?
Esistono prove che suggeriscono che il coronavirus funziona particolarmente bene in alcuni climi. Il clima caldo combatterà il coronavirus?
Alcune delle aree più colpite in tutto il mondo da Wuhan, dove il virus è stato scoperto per la prima volta, in Iran, Italia e Corea del Sud hanno più o meno la stessa latitudine, con temperature e umidità relativa simili e a determinate condizioni climatiche, pur non determinando si potrebbe accelerare la diffusione del virus.
Brittany Kmush, esperta di sanità pubblica presso la Syracuse University di New York, afferma che “l’influenza e altri coronavirus che infettano l’uomo tendono a seguire una stagionalità, con casi che raggiungono un picco nei mesi invernali nell’emisfero settentrionale. Tuttavia, non sappiamo se questo virus seguirà un modello di stagionalità simile. “
Conclusioni: il clima caldo combatterà il coronavirus?
È troppo presto ancora per prevedere schemi stagionali di coronavirus. Il caldo ridurrebbe il numero di casi contagiati, ma questo non comporta una sconfitta completa del virus. Questo potrebbe ripresentarsi nelle stagioni fredde. Tuttavia, per ora i focolai in Cina e Corea del Sud sembrano stabilizzarsi. Ci sono meno nuovi casi ogni settimana. Ciò è dovuto all’intervento prolungato delle autorità sanitarie. Questo intervento include una serie di restrizioni di viaggio e incoraggiamento delle persone a lavorare da casa e a esercitare le distanze sociali, oltre a contribuire a educare il pubblico sulla necessità di rigorosi protocolli di sanificazione.
Giuseppe Foti