Home » economia » Giornata del risparmio: 21 ottobre. Cosa ne pensa giipsy?

Il 21 ottobre 2021 si è celebrata la giornata dedicata al risparmio arrivata al suo 97° anniversario. Il clima celebrativo sembra quello di ripresa. Ripresa dei consumi e con previsioni del PIL che si attestano al 6% di media come riflesso trasparente della campagna vaccinale.

Oggi vedremo la tematica principale su cui si concentra questa 97° edizione; i freni che agiscono contro una favorevole ripresa e cosa si dovrà fare ancora per evitare il ripetersi di una nuova crisi del debito sovrano. Intanto benvenuti su giipsy blog, l’informazione creativa in un click e su questo contenuto speciale.

Oggi questa previsione è rallentata dall’incertezza determinata dalla crisi pandemica e dall’aumento del prezzo delle materie prime. Per rafforzare e prolungare la ripresa, l’Italia deve essere più competitiva nell’attrarre risparmi e investimenti. Questo è quanto emerge dalla Conferenza con Visco.

giornata del risparmio
+ risparmio + investimenti – debito + crescita

Giornata del Risparmio: I dati di Putuatelli

Secondo il presidente dell’Abi Putuatelli, oggi lo Stato incassa solo lo 0,26% dalla liquidità depositata nei conti correnti. I tassi d’interesse reali europei negativi in Italia maturano soltanto lo 0,02% di interessi lordi annuali. Il valore virtuoso del risparmio italiano ammonta a 1800 miliardi. È opportuno trasformarlo in altrettanti virtuosi investimenti da innescare maggior crescita. Crescita che dovrà far fronte al pagamento degli interessi sul debito per stabilizzarlo.

Oggi Il totale delle esposizioni deteriorate (NPL a fine 2021 si attesta in Italia a 345 miliardi di euro circa, di cui 90 miliardi è presente ancora sui libri bancari e il resto ceduto agli operatori del settore.

Le esposizioni riguardano sia famiglie che imprese. Per le famiglie si parla di un debito medio di 100 mila€ e di un debito pro capite di 36 mila € a testa. Per le imprese invece si parla di un debito medio di 215 mila €.

I crediti deteriorati

I crediti deteriorati al momento annebbiano le misure espansive della BCE. Misure dedite alla stabilizzazione della crescita di tali crediti, tali da non favorire il moltiplicatore della politica monetaria. Per le famiglie e per i giovani è diventato molto più complesso accedere ai prestiti. Per le aziende invece, il costo del denaro sugli investimenti è sostenuto in gran parte dalla domanda estera che nazionale, grazie all’export. In Italia pesa l’incertezza sul mondo del lavoro e sulle assunzioni.

In Italia cresce sì il risparmio ma cresce anche il debito pubblico, perché ne maturano gli interessi. Risparmio e investimenti sono due facce della stessa medaglia. Si investe per aumentare il valore dei risparmi e per generare più ricchezza in ottica più regolamentata.

In futuro, dal punto di vista bancario è opportuno agire sui tassi d’interesse per attrarre maggior investimenti esteri e ridimensionare il fenomeno del Moral Hazard bancario e far guadagnare le banche più dal costo del denaro che dalla compravendita di crediti deteriorati e dal quantitative easing. La compravendita al momento rappresenta solo un trasferimento del rischio. In base alla solidità finanziaria della banca e in base alla leva finanziaria una maggior incertezza si tradurrà in premi per il rischio maggiori.

Giuseppe Foti