Con questo post oggi vogliamo confrontare i no vax con i pro vax. Una diatriba che infiamma le TV e i media tra chi è schierato a favore della scienza e chi mostra dei dubbi nei confronti dell’obbligatorietà. Inoltre, poi spiegheremo perché non è corretto definire i no vax come no vax. Etichetta divenuta oramai consuetudine tra i titoli di questi giornali soprattutto per strumentalizzare i casi di terapia intensiva.
Procediamo con ordine e benvenuti su giipsy blog, l’informazione creativa in un click. I vaccini nella storia svolgono un ruolo importante nell’aumentare l’aspettativa di vita, ridurre la mortalità infantile e migliorare la salute umana. Oggi rispetto al passato cambia la natura dei virus. Da animali infetti che contagiano l’uomo a virus che mutano alla velocità della luce.
1. Tesi pro-vax
Quelli che sono a favore dei vaccini mrna sostengono una tesi che è portante e anche dominante. L’unica direi! Qual è? Il vaccino è importante perché evita di finire in terapia intensiva e d’intasare gli ospedali. Inoltre, i vaccini ci sono sempre stati contro i virus e queste lamentele suonano più come capricci alimentando sempre di più la situazione d’impasse. Questa tesi seppur corretta pecca di una considerazione importante. Il vaccino non previene contro il contagio e non previene contro lo stare male e quindi contro i sintomi. Inoltre, non ci evita dall’usare mascherina, disinfettante e altre misure preventive come il distanziamento o le quarantene in classe in caso di cinque contagi (per le elementari). Inoltre, conosco una persona anziana a me vicina che nonostante la terza dose ha preso la variante DeltaCron. È stata molto male.
2. Tesi no-vax
Detto questo è molto normale mostrarsi titubanti nei confronti di questo vaccino di dubbia sicurezza non tanto per come si compone a livello d’ingredienti e non tanto per andare contro la Scienza ma soprattutto per la sicurezza della nostra salute, del nostro organismo e delle nostre difese immunitarie. Questo seppur essere un discorso da lasciare al medico, il diritto di come usare il nostro corpo è una scelta che spetta alle persone, titolari del corpo. Non alla politica, non allo Stato. Questo modus operandi sembra non rispettare quelli che sono i diritti inalienabile dell’uomo sottolineati dall’art. 14 della CEDU:
“Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita od ogni altra condizione.”
Se il green pass e il super green pass sono misure politiche e non sanitare questo obbligo si scontra contro questo articoletto.
3. Continua…
Non è sufficiente avvalersi della pandemia come pretesto per poter andare contro questi diritti e limitare la nostra Libertà. Qual è la ratio nel stabilire che al supermercato e alla farmacia non serve il green pass e per la banca e la posta e i viaggi sì? Così concepito il decreto presuppone che il contagio si condensa tra i trasporti, la posta e la banca e invece al supermercato e alla farmacia si è protetti.
La realtà è ben diversa e ha a che fare con le proteste pesanti e con i futuri blocchi da parte dei non vaccinati. Sarebbe stato super eccessivo imporre limitazioni anche per i beni di prima necessità. Queste differenziazioni rispondono alla necessità di colmare queste proteste e garantire un po’ più di stabilità.
Il vaccinato all’idea dei no vax di non incularsi risponde subito tirando fuori la storia dei complotti. Ciò è un chiaro sintomo di debolezza e di mancanza di argomentazioni per controbattere. La volontà o meno di prestare il proprio corpo per una sperimentazione di dubbia sicurezza nel lungo termine non ha niente a che fare né con il terrapiattismo e né con il complottismo.
4. Dubbi mascherati dello Stato e la vera realtà dietro l’obbligatorietà
Questo trial pone dei dubbi anche per lo Stato, perché diciamo la verità: alle insegnanti le obbliga a firmare un documento che nel caso in cui succede qualcosa dopo la puntura, anche a distanza di anni, la responsabilità ricade sulle insegnanti. Questo è Stato? Sicuro di quello che sta facendo?
Inoltre, la Realtà è ben diversa da quella che appare come emergenza pandemica. Stiamo vivendo una piena crisi economica prima che sanitaria. Direi che non siamo meglio della Grecia o un gradino sotto la Grecia ma molto peggio. L’Italia ha un debito pubblico che cresce più di quanto muta il covid pari a 2.755 miliardi di euro. In ogni caso, il conflitto tra tesi no vax e pro vax finisce perché ognuno deve essere libero di fare ciò che vuole con il proprio corpo. La libertà di uno finisce dove inizia quella di un altro.
Il nostro stato è pronto al collasso, la situazione che stiamo vivendo richiede nuove garanzie per ottenere nuovi prestiti e continuare a spendere in debito. Il nostro debito non è più sostenibile e risponde all’imperativo del Capitale. In questi ultimi 10 anni si è delineato un trend del Belpaese che ha visto sempre più tagli alla Sanità e nei posti di lavoro a causa delle delocalizzazioni per far si che le piccole e medie imprese possano continuare a essere competitive.
Dove siamo oggi? Siamo in un punto limite che non è più possibile tagliare a meno che non si privatizzi tutto rendendo impossibile la vita per i meno abbienti. Ricordate il monologo di Enrico Brignano? Lo potete vedere qui sotto. Cosa può dare in cambio l’Italia per ottenere nuove garanzie contro il mostro del nostro (scusate la crasi) debito pubblico? Semplicemente, può barattare i nostri dati sanitari.
5. 5G? Ridicolo tentativo per sminuire i non vaccinati
Qui non si tratta di 5g come critica spicciola che muovono questi pro-vax perché non conoscono la Visione corrotta di Neuralink e la natura manichea del progetto. Qui si tratta proprio della nostra amata privacy tutelata all’art. 8 della Cost. e dal Regolamento UE 2016/676 secondo la nostra chimerica costituzione. Tra l’altro il conflitto spicciolo tra tesi no vax e pro vax non fa altro che mantenere il potere alle élite. Tra due litiganti il terzo gode.
Ci si può imbizzarrire con le assonanze in perfetto clima orwelliano proprio del Grande Fratello non più limitato alla visione su canale cinque ma un canale cinque che diventa un grande canale del mondo dove tutti sanno dove andiamo, cosa facciamo, con chi parliamo e cosa diciamo. Anche se per questo basta Google Maps, il motore di ricerca e Alexa. La differenza è come Google protegge i nostri dati e da chi vengono utilizzati questi dati e per quali scopi.
6. Tesi no vax e tesi pro vax tra complotto e realtà?
Non è una profezia complottista, si tratta invece di una realtà simile alla Cina. Poche differenze ci allontanano dal grande Comunismo orientale. Ad esempio il nostro green pass non è un sistema a punti tale per cui se ci comportiamo male ci scalano i punti limitando la libertà. Quindi in Italia ancora possiamo dire che Draghi è un criminale servo dei banchieri di affari e dei grandi privati. In Cina non puoi dire che Xi Jinping assomiglia a Winnie de Poh perché poco ci manca e ti bastonano.
Il fatto che in Cina non è ammesso Google, Facebook e WhatsApp e hanno un mondo tutto loro fatto di loro social e propri motori di ricerca lascia intendere come i cinesi non vogliano trapelare niente su come si vive lì e sulla dittatura.
Ah dimenticavo, considerare i non vaccinati come no vax non è corretto, perché queste persone hanno il vaccino contro il vaiolo e contro altre malattie. Quindi non sono contrarie al vaccino e hanno fiducia nella scienza. L’unico problema è che in clima di bioterrorismo e biopolitica mostrano sfiducia verso il vaccino mRNA che non ci tutela dal contagio e non ci fa evitare la quarantena i cui dati sulle correlazioni avverse sono coperti da segreto militare.
Detto ciò, è questa l’Europa che vogliamo? È questa l’Europa per cui hanno lottato i nostri padri fondatori? Ritornare al 4° Rich?